Nel prima parte dell’articolo relativo se siamo noi a scegliere le vacanze o se è il contrario, ho posto questa domanda per evidenziare un aspetto che mi preme sottoporre alla tua riflessione.

Dai commenti ricevuti nel primo articolo, si evidenzia come ci sia sia l’uno che l’altro degli aspetti sopra citati, ma pochi ancora sanno che le scelte che operiamo (quindi anche le vacanze), sono determinate in gran parte da ciò che a livello inconscio pensiamo di meritarci.

Se tu hai partecipato (o parteciperai) ad un corso sul miglioramento personale, o sulla la prosperità, o sul raggiungimento degli obiettivi, quello che il trainer di turno quasi certamente affronterà, riguarderà le Convinzioni, che in sostanza sono delle emozioni/sensazioni di certezza verso qualcosa o qualcuno.

La sensazione di certezza è una verità determinata dalle esperienze multisensoriali più significative che abbiamo fino ad ora vissuto in ogni ambito del nostro agire.

Queste emozioni vanno ad irrobustirsi se vengono ripetute sia che siano funzionali ai nostri scopi e desideri sia che non lo siano. Ecco perché l’atteggiamento di vigilanza, ci permette di riallineare le nostre scelte verso quello che vogliamo.

Ritornando alle vacanze, che è un esempio di riferimento per evidenziare il processo per cui facciamo delle scelte in un senso o in un altro, quello che emerge da questa analisi è che siamo noi e solo noi a scegliere il posto, le persone e le condizioni delle nostre ferie. Così come per tantissime altre cose nella nostra vita: lavoro, partner, sentiero spirituale, amicizie, passatempi, letture e così via.

A supporto di quanto ho affermato, chiamo a testimoniare 🙂 un presupposto della Programmazione Neuro-Linguistica: la responsabilità del responso della comunicazione e al 100% di chi la emette.

Se dunque il responso della comunicazione con me stesso è che andrò in vacanza in un dato posto, con determinate persone e condizioni, di chi è la responsabilità? E come mai questa scelta, spesso,  è andata in una direzione contraria a quella che magari volevo realizzare?

Già, perché realizziamo quello che in consciamente persiamo di meritarci?

Anche qui si può aprire un dibattito e sarò lieto di approfondire questo importante aspetto del nostro comportamento.

Shalom

M@urizio Fi@mmett@ (((\joy/)))
Coach dell’Entusiasmo, Trainer Sviluppo Personale
Programmatore Neuro-Linguistico e D.H.E. Certified
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"…Tutto posso in Colui che mi dà la Forza…"
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