Severn Suzuki, nel 1992, era una bambina come lo siamo stati noi, che andò al “Vertice della Terra delle Nazioni Unite” a Rio de Janeiro ed ebbe una capacità d’analisi degna di un premio Nobel.
Zittì il mondo con un monologo che durò poco più di sei minuti. Non fu un vero e proprio un j’accuse, ma semplicemente un punto di vista sfociato in una richiesta di un mondo migliore. Quella bambina canadese 18 anni fa, impugnò il microfono e nella maniera più ingenua e pura possibile chiese ai rappresentanti delle Nazioni Unite: come mai se “voi” grandi insegnate a noi bambini di essere generosi fate le guerre e non utilizzate quelle forze e quei soldi per sfamare chi non mangia?