Uno Joy Scout (esploratore della Gioia e partecipante al Club dell’Entusiasmo) della prima ora, qualche tempo fa, alla fine di un anno sabbatico, volle condividere cosa aveva appreso in quel periodo di riflessione. La sintesi della sua esperienza fu:

“…prima non sapevo di essere addormentato, adesso so’ di esserlo…”.

Con questa importante "chiave", che anch’io desidero conDividere con te che stai leggendo, accompagnandoti su un altro aspetto dell’essere o divenire, prendendo come "territorio" la mia esperienza di coach dell’Entusiasmo e trainer di sviluppo personale. Infatti, uno degli aspetti, che è anche esercizio, che rende efficace lo sviluppo personale, è quello di “piantare semi di gioia". Joy scout si è, oltre che con il cuore, anche con la mente, con l’esercizio dell’atto di volontà.

Ma la cosa più importante del Joysmo (non poteva mancare una nuova parola di Joyense 🙂 è che si è Joy Scout non per iniziazione quale? Dove? A cosa?, ma per “risveglio”, inteso come consapevolezza di possedere i “semi di gioia” e distribuirli.

Tutti: uomini e donne esistiti, esistenti e che esisteranno, hanno questa “riserva” in dote, in quanto tutti siamo “…ad immagine e somiglianza…” dell’unica Gioia.

L’inganno, sta nel fatto che… lo si è dimenticato.

E’ come la storia degli angeli smemorati, che ho scritto nelle prime pagine del mio libro La Forza dell’Entusiasmo (ed. l’Airone), in cui mentre questi voleggiavano festosamente intorno a Dio, per un batter di ciglia del Creatore, per lo spostamento cosmico, "caddero" sulla terra e nella caduta urtando il capo, persero la memoria del proprio stato pur vivendo tra noi con i loro "doni".

Così oggi molti angeli smemorati vivono in mezzo a noi ed alcune volte… la memoria ritorna quando "si è" quello che si sente di essere. Questo “sentire” viene percepito da molti, ma è un sentire lontano in quanto vive relegato nella “cantina” del nostro essere e raramente cercato ed utilizzato.

Ecco allora che alcuni “sentono” il richiamo a “qualcosa” di grande, di importante, di vitale che vuole manifestarsi, ed allora si inizia un cammino (anche fisico) verso chi ci parla di queste "cose": corsi, seminari, incontri, associazioni, movimenti, iniziazioni e così via.

Ti dice qualcosa tutto questo? Ti è capitato, almeno una volta nella vita, quanto sto affermando?

L’essere esploratore (come l’angelo smemorato) ci ricorda che stiamo cercando qualcosa che conosciamo e che già, almeno incosciamente, sappiamo che esiste, altrimenti che cosa stiamo cercando?

Si può cercare e trovare solo quello che già si conosce, altrimenti come faremo a capire di averlo trovato quando l’avremo trovato?

Si racconta che un giorno le pecore del Buon Pastore, avevano organizzato nell’ovile una festa in suo onore.

Grandi preparativi, raccomandazioni a tutti su come avrebbero dovuto comportarsi alla sua presenza: sorrisi ben stampati sui musi, partecipazione attiva e così via. Arrivata la sera, all’orario stabilito del suo arrivo, iniziarono i canti, tutti in coro ed in un sol belato.

La pecora guardiana, all’ingresso dell’ovile, scrutava attentamente l’accesso all’ovile, pronta a segnalare a tutte l’arrivo del prestigioso ospite.

Dopo un po’, una figura nell’oscurità si avvicina lentamente all’ingresso e già l’emozione della guardiana saliva, ma appena potè vedere più distintamente, vide che era…una capra.

Questa si avvicinò e le chiese: "per chi è questa festa"?

"Per il buon Pastore".

"Bello! Posso partecipare anch’io? Ho sempre desiderato belare come fate voi per ringraziarlo del dono della Gioia che ci ha fatto".

"Non se ne parla nemmeno", rispose prontamente la pecora. Puzzi, sei sporca e poi non conosci i nostri beeeelati".

"Ti prego"…insistette la capra, ma la pronta risposta della guardiana fu un secco no! "Anzi, vai via o chiamo le pecore vigilantes ed allora saranno guai seri per te".

Così la capra, data un’ultima malinconica occhiata all’ovile illuminato a festa, mestamente se ne andò.

Passano i minuti, le ore, ma del Buon Pastore, nessuna traccia.

A notte avanzata, la pecora leader decise di sciogliere il gregge e dichiarare annullata la festa.

Lo sconforto fu grande ed ognuna delle partecipanti se ne ritornò al proprio spazio del recinto, tranne le pecore anziane, che decisero di riunirsi per capire cosa fosse successo. Queste cominciarono ad implorare alzando le zampe al cielo, chiedendo un "segno",una spiegazione, del perché Lui non fosse venuto.

Dopo ore di questo lamentoso belare, il Buon Pastore comparve improvvisamente in mezzo a loro. Dopo un primo attimo di stupore, belando insieme esclamarono: Pastore, ed il capo gregge prendendo subito il belare subito chiese:

"perché non hai voluto partecipare alla nostra festa? Non siamo ancora pronte o abbastanza pure per riceverti?"

"No, non occorre essere pronte o pure", fu la risposta. "In verità, sono venuto, ma voi non mi avete accolto".

"Sei venuto?" fu l’esclamazione all’unisono dei presenti.

Sì, sono venuto proprio all’inizio della festa e mi sono presentato all’ingresso, ma mi è stato detto che puzzavo, che non conoscevo i vostri canti, che non ero abbastanza pulito per stare con voi".

E le pecore: "ma allora eri tu, quella capra che abbiamo mandato via. Potevi dircelo, potevi farti riconoscere".

Ed il buon Pastore:

"già una volta, circa duemila anni fa lo feci e sapete come andò a finire".

Riporto questa storia del dott. Quaglia che ho letto anni fa sul libro "gli atti delle pecore", per farti riflettere se per caso una "capra" speciale per te ultimamente ti si sia avvicinata, ti abbia irritato e tu non l’abbia riconosciuta?

Non importa: non sapevi di dormire. Adesso, ripensandoci, se vuoi, hai l’opportunità di distribuire il seme della Gioia e dell’Entusiasmo, fallo adesso!.

In questo modo puoi realizzare una meravigliosa opportunità per celebrare in Lui la consapevolezza di quello che sei: GIOIA, sei il "seme" oltre che il "seminatore" e che il "terreno" è dove sei e con questa consapevolezza possiamo allora festeggiare sempre ed in ogni luogo.

Shalom

 

M@urizio Fi@mmett@ (((\joy/)))
Coach dell’Entusiasmo e Trainer di Sviluppo Personale
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"…Tutto posso in Colui che mi dà la Forza…"
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Di Admin

Un pensiero su “Joy Scout, si nasce o si diventa?”
  1. Grazie Maurizio,grazie mille! Mi sento più serena,più fiduciosa per quanto riguarda il mio futuro!Ti sono grata per tutti tuoi insegnamenti!

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