Alcune volte capita di dover affrontare sempre gli stessi problemi. Sembra che siano stati risolti, invece no, eccoli di nuovi lì, vivi più che mai.

Sorte avversa? Influenze celesti negative? Lezioni non apprese? Può darsi, ma senza scomodare troppo le invisibili dinamiche del piano spiritual/filosofico, un motivo alla base c’è. Eccolo!

Lo spunto ce lo da Gesù quando dice, alla donna adultera che stava per essere lapidata e che Lui salva dalla folla con la famosa esortazione di chi fosse senza peccato di scagliare la pietra, “…va e non peccare più…”.

La parola “Peccato”, ha la sua radice etimologica nella definizione di “mancare il bersaglio”. Ecco perché quando non riusciamo a prendere la metropolitana (o qualsiasi altra cosa) per una manciata di secondi, diciamo “peccato“, in quanto abbiamo mancato ‘obiettivo. Il bersaglio. Lo scopo.

Avendo chiara questa premessa, il motivo per cui i problemi si ripresentano è… che si continua a peccare!

Si continua ad agire con gli stessi comportamenti, azioni, pensieri, linguaggio, atteggiamento di prima avendo la presunzione che le cose cambino da sole. Anche il buon Albert Einstein diceva qualcosa a tal proposito e in particolare a proposito della pazzia: aspettarsi risultati diversi continuando a fare le stesse cose.

Peccato!

Shalom

m@urizio (((\joy/)))

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