La religiosità aiuta i pazienti sottoposti a un trapianto
di fegato a sopravvivere più a lungo e meglio

 MILANO – Pregare e avere fede in Dio allunga la vita. Non si sa se ciò avvenga per diretta intercessione dell’Altissimo; da quel che è possibile valutare coi mezzi terreni, però, il solo fatto di affidarsi a Dio riscoprendolo anche nella malattia aumenta la sopravvivenza di pazienti sottoposti a un trapianto di fegato. Lo hanno dimostrato alcuni ricercatori dell’Istituto di Fisiologia clinica delCNR di Pisa, con uno studio pubblicato di recente sulla rivistaLiver Transplantation.

(per leggere l’articolo intero a firma di Elena Meli clicca qui)

 

 

 

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